Quito, capitale dello stato, capoluogo della provincia di Pichincha e sede del Distrito Metropolitano de Quito. È situata nella sezione centrosettentrionale del paese, sulla catena andina, a 2.850 m, ai piedi del vulcano Pichincha (4.794 m). Quito è centro commerciale, industriale (stabilimenti tessili, alimentari e chimici, calzaturifici) e culturale (Università Centrale, del 1787, osservatorio astronomico, musei). Il suo nome deriva dalla tribù dei Quitus. Sebbene sorga in prossimità dell’equatore, Quito gode di un clima temperato, con escursioni termiche annue poco accentuate, notti fresche e precipitazioni abbondanti. Divisa in tre parti da due profondi burroni che scendono dal vulcano Pichincha, presenta nel complesso un aspetto moderno, con magnifici parchi.

Quito City (el domingo el city es panoramico, las iglesias son cerradas para visitas), città nascosta nella Cordigliera delle Ande a 2850 metri di altezza. Il percorso comincia dalla zona residenziale moderna situata a nord, che attraverserete percorrendo delle strade enormi che portano al Centro Economico Moderno che termina con il palazzo Legislativo, porta d’entrata al “Vecchio Quito” o quartiere coloniale, gioiello storico e culturale della nazione equatoriale. Qui avrete l’occasione di visitare la Piazza dell’Indipendenza, la Cattedrale, l’Arcivescovado, la chiesa della compagnia di Jesus, la chiesa di San Francisco; veri e propri monumenti che rivelano la grandezza del popolo meticcio.

La Cattedrale, questa piazza è un po’ il cuore politico della città perché ospita il palazzo del presidente. La Cattedrale occupa un isolato interno su un lato della piazza. Ai lati dell’ingresso lapidi commemorative con i nomi dei fondatori della città. La Cattedrale non ha nulla di straordinario, tolti i dipinti della scuola quiteña; in particolare sopra l’altare la famosa tela di Caspicara, La deposizione. La parte alta delle arcate illustra la storia di Cristo. Qui è sepolto il generale Sucre.

La Compañía, fondata agli inizi del XVIII secolo, ci volle un secolo e mezzo per terminarla. Facciata carica, ma non troppo, de cui emana una certa eleganza barocca. L’interno è sbalorditivo. Si dice che sia la chiesa più coperta d’oro del paese e ci crediamo. Colonne, altari, retablo, porte, tutto è stato passato alla foglia d’oro: è il tripudio del barocco. L’oro dell’America, l’oro dei conquistadores.

San Francisco, affascinante piazza sul cui lastricato spunta un po´di erbetta e dove si tiene ogni domenica un piccolo mercato. Tutto intorno, incantevoli case coloniali con terrazzini che creano un ambiente provinciale. Il monastero, che occupa tutto un lato della piazza, è sovrastato da un balcone. Sopra la chiesa s’innalzano eleganti torri. Interno interamente barocco di grande bellezza. Volte delle navate laterali ornate da piccoli angeli rosa su fondo rosso. Notevole soffitto piatto della navata, molto lavorato. Bella cupola a nido d’ape che ricorda stranamente i soffitti dei palazzi in stile mudéjar di Siviglia, in Andalusia. Cappella principale molto bella con cupola policroma. Qualche interessante quadro religioso accanto alle peggiori croste.