È l’anno 1057 DC quando il Re di Bagan Anawrahta vince in battaglia le potenti città Mon che governano la costa est del golfo del Bengala catturando il loro Re Buddista Manuha. Il prezzo per la sua libertà è la concessione a Bagan di alcune sacre reliquie del Buddha nonchè il testo sacro del Tripitaka con i quali Bagan potrà finalmente e definitivamente consacrarsi quale un grande Regno nel nome del Buddismo.

La leggenda racconta che Manuha viene tenuto prigioniero in uno stretto spazio, all’interno del quale riesce a sopravvivere grazie alla sua profonda fede buddista. Le sue sofferenze e il suo martirio sono ricordate presso l’antico tempio che oggi porta il suo nome e le cui pareti ingabbiano una enorme statua del Buddha seduto in meditazione che occupa di misura l’angusto spazio interno a significare che le sofferenze materiali non possono vincere la calma e la quiete interiori.

In prossimità del tempio di Manuha si trova l’antichissimo edifico del tempio Nanpaya, uno dei pochissimi di Bagan ad essere stato parzialmente edificato in pietra arenaria e le cui quattro colonne portanti sono sapientemente e raffinatamente scolpite ognuna su tutti e quattro i lati a rappresentare una emblematica divinità policefala a 4 volti che alcuni storici hanno identificato nel dio Induista Brahma. Non è però da escludere che possa anche trattarsi del Bodhisattva Availokitesvara.

Quando finalmente Bagan entra in possesso delle tavole Buddiste, 4 gigantesche pagode vengono costruite in loro onore a delimitare un immenso quadrilatero che spazia su entrambe le rive del fiume Irrawaddy. La più orientale nonchè la più sacra è quella che oggi denominiamo Shwezigon e che si trova in prossimità dell’odierno villaggio di Nyang U.

Tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo Bagan vive la sua età dell’oro e sul suo trono si susseguono leggendari Re che portano il suo nome ad estendersi su di un’area geografica estremamente estesa. Dopo Anawrahta, è Kyanzitta a proseguire nelle grandi conquiste e nel consolidamento temporale quanto spirituale del Regno.