È l’isola dei narcisi e degli esteti: è Saint Barth, una delle mete più esclusive dei Caraibi, diventata, negli anni, il ritrovo di famiglie del calibro dei Rockfeller, dei Ford e dei Rothschild. Il motivo di tanto successo presso il jet set internazionale non è difficile da intuire. Spiagge di sabbia bianchissima circondate da barriere coralline, ville sontuose immerse nella lussureggiante vegetazione di verdi colline che degradano verso il mare, panorami spettacolari e una vita notturna tutt’altro che noiosa fanno di Saint Barth un paradiso delle vacanze. Questa piccola isola delle Antille Francesi di appena venticinque chilometri quadrati, a forma di boomerang e circondata da svariati isolotti minori disabitati, Dal 2007 è una Collettività d’Oltremare della Francia che ne ha rivendicato la proprietà fin dal 1648. Dopo essere stata scoperta da Cristoforo Colombo nel 1493 durante il suo secondo viaggio in America ed essere stata chiamata così in onore del fratello dell’esploratore (Bartolomeo Colombo), Saint Barth è sempre stata francese. Tranne una parentesi durata circa cento anni (1784-1878) in cui venne ceduta alla Svezia in cambio di alcuni diritti commerciali nel porto di Goteborg. E ne è testimonianza il nome della sua capitale, Gustavia, battezzata così per via del re svedese Gustavo III. L’eredità francese, d’altro canto, è evidente nell’ambito della ristorazione, dove, nel centinaio di ristoranti sparsi sull’isola, regna sovrana la cucina d’Oltremanica, accanto a quella creola a base di pesce e legumi. Saint Barth gode, inoltre, di una posizione strategica per partire alla scoperta di tutte le altre isole dei Caraibi: si trova a sud-est di Saint Martin e a sud-ovest di Saint Kitts e Nevis e di Sint Eustatius.

Capitale

Gustavia è il centro principale nonché la capitale di Saint Barth. La città è stata costruita in una zona chiamata Carenage in quanto destinata a offrire riparo alle navi. Anche se fondata nel 1785 a opera degli svedesi, la città ha un aspetto decisamente francese. Guardandola dall’alto, durante la fase di atterraggio dell’aereo, colpiscono le sue delicate geometrie di tetti rossi e la splendida baia costellata di yacht. Proprio lo strano mix di architettura europea e di natura tropicale rende Gustavia unica ed è così particolarmente piacevole passeggiare nelle vie del centro, tra negozi di classe, ristoranti raffinati e locali di musica dal vivo come La Select, La Plage e Bête à Z’Ailes. Tappa culturale, poi, al Museo Municipale, che nel bell’edificio in pietra d’intaglio ospita una ricca collezione di foto, documenti, costumi e pezzi d’antiquariato. Un colpo d’occhio sull’intera città si gode dalle rovine del forte Gustav: da qui si scorge il porto e i pochi edifici svedesi rimasti, riconoscibili dalle finestre a ghigliottina