L’antica Saigon, alla fine della guerra civile, prese il nome dal leader politico della parte vincente, il Vietnam del Nord. Essa oggi rappresenta il cuore pulsante del Vietnam, nonché sua città più grande, e ne rispecchia l’essenza, con quella fusione unica tra cultura autoctona e profonde influenza francesi e cinesi, riscontrabile a prima vista nella sua architettura. La città, già al tempo della guerra, centro commerciale di primaria importanza del Sud-Est Asiatico, ha avuto uno sviluppo economico esplosivo, riscontrabile soprattutto nel paesaggio urbano di questa città, costellato da numerosi grattacieli, ristoranti eleganti e negozi lussuosi, il tutto caratterizzato dalla vivace frenesia tipica di una metropoli.

In questo mix di moderno spirito imprenditoriale e conservazione di un ricco e stratificato passato, molte sono le attrattive turistiche tra le quali alcune raffinate costruzioni religiose. Nel quartiere cinese di Cholon, tra le botteghe tradizionali che espongono le merci più disparate, si trovano due interessanti pagode in stile cinese. Una è quella di Quan Am, sorta in onore della dea della misericordia, che presenta un tetto istoriato con scene fantastiche ispirate a drammi e leggende cinesi, porte decorate con antichi pannelli di legno dorati e pitture murali in rilievo. L’altra è la pagoda Thien Hau, dedicata alla dea protettrice dei naviganti. La Cattedrale di Notre Dame, risalente al 1877, è invece in stile romanico, insieme al vicino Ufficio postale, entrambi retaggio del periodo coloniale.

Degni di nota sono anche i musei dedicati alla Rivoluzione Comunista ed alla Guerra del Vietnam, oltre che l’escursione a Cu Chi, che dista da Saigon circa 60 chilometri. La sua famosa rete di gallerie, costruita alla fine degli anni ’40 dai Viet Minh durante la guerra contro i Francesi, fu ampliata negli anni ’60 dai Vietcong fino a raggiungere i 250 chilometri di lunghezza e i 7 metri di profondità. Si tratta di una grande ed inespugnabile città sotterranea a più livelli e ricca di passaggi nascosti, in cui vissero molti guerriglieri durante i periodi di conflitto.