Nel Perù del sud, tra la città di Nazca e quella di Palpa, c’è un arido altopiano lungo un’ottantina di chilometri. È il deserto di Nazca, ed è culla di un mistero: si trovano infatti qui le linee di Nazca, geroglifici famosi in tutto il mondo composti da oltre 13.000 linee, per un totale di 800 disegni. Tra loro, soprattutto animali stilizzati: condor, colibrì, scimmie, un ragno di 45 metri, una lucertola di 180, pesci, balene. E poi, l’ultimo ad essere scoperto: un animale misterioso, individuato da un gruppo di archeologi giapponesi, col corpo maculato, la lingua penzolante e un enorme numero di zampe.

Realizzate probabilmente tra il 300 a.C. e il 500 d.C., le linee di Nazca sono oggi Patrimonio dell’Umanità. Per tracciarle, la popolazione del luogo ha rimosso dalla superficie del deserto pietre ricche di ossidi di ferro, in un contrasto col pietrisco più chiaro. A conservarle intatte, e a consegnarle ai giorni nostri, è stato il clima della zona.