Moderna e cosmopolita, Kuala Lumpur è una delle città più dinamiche della Malaysiae di tutta l’Asia. Se le spettacolari Torri Petronas, l’efficiente monorotaia e i centri commerciali con l’aria condizionata regolata al massimo raccontano il lato tecnologicamente avanzato, spendaccione e proiettato verso il futuro della metropoli, le case a due piani della Chinatown, le bancarelle che vendono cibo in strada, i vecchi edifici in stile coloniale, il caos e la folla di alcuni mercati ne descrivono l’origine multiculturale e umile. Kuala Lumpur, che significa “confluenza fangosa”, nasce a metà dell’Ottocento come villaggio di minatori, per lo più cinesi, stabilitisi alla confluenza dei fiumi Kelang e Gombak alla ricerca dello stagno. In un secolo e mezzo Kuala Lumpur è cresciuta vertiginosamente fino a diventare, nel 1957, con la proclamazione dell’indipendenza, la capitale del nuovo paese. Gli anni Ottanta e Novanta hanno rappresentato il boom economico ed edilizio, ma non hanno cancellato completamente il passato. Ancora oggi gli 1,6 milioni di abitanti che vivono a Kuala Lumpur, o come viene in genere chiamata KL, mostrano orgogliosi le differenze culturali e tradizionali delle culture malesi, cinesi e indiani, che comunque coesistendo in modo più pacifico che in altre realtà.