Primo centro urbano a subire un attacco nucleare, Hiroshima è avvolta da una leggenda nera, ma custodisce ben di più che fantasmi del passato. I viaggiatori frettolosi di solito le dedicano una gita in giornata, ma per apprezzare la scena culinaria, le gallerie d’arte e i luoghi storici, oltre che una delle vite notturne più sfrenate del Giappone serve almeno una notte.

Il guscio vuoto della Cupola della Bomba Atomica è una delle poche strutture rimaste in piedi dopo l’esplosione della bomba il 6 agosto 1945. È ancora lì, testimone silenzioso. Dalla Cupola, si cammina lungo le sponde del fiume Ōta fino al verde Parco della Pace – la fiammella nel cenotafio resterà accesa fino a quando sulla terra esisterà un’arma atomica e si continua con la Sala Nazionale della Pace di Hiroshima per le Vittime della Bomba Atomica. Il monumento sotterraneo trasmette una sensazione di tranquillo dolore e le sue pareti hanno un che di confortante e protettivo. Dalla fontana sgorga acqua simbolicamente offerta alle vittime dell’eccidio. Quattro mesi dopo l’esplosione della bomba, 166.000 persone erano morte per l’effetto delle radiazioni. Il Peace Memorial Museum è una tappa obbligata per comprendere la loro storia.

Vedere solo i monumenti commemorativi dell’immane tragedia, però, non rende giustizia alla storia della città, molto ricca. Si può fare un salto indietro nel tempo esplorando l’Hiroshima-jo. Il castello originario, ora in gran parte ricostruito che fu la sede dei Cinque Grandi Anziani e teatro per secoli di dispute feudali.

Da non perdere la visita a Miyajima, “L’isola in cui convivono uomini e dei” è un luogo sacro da quando vi fu costruito il santuario di Itsukushima nel 593 d.C.  Durante la traversata in traghetto da Hiroshima si potranno vedere un bel po’ di torii (le tradizionali porte che indicano l’ingresso di un tempio shintoista) spuntare dall’acqua azzurra del mare interno. Il santuario Itsukushima, lambito dalle acque, dedicato alla dea custode dei mari, ha la caratteristica di essere stato costruito in parte nel mare, con edifici su palafitte e un torii a poche decine di metri al largo. I magnifici scenari, le bellissime spiagge e i sentieri per escursioni rendono l’isola una meta ideale per l’estate. Ma l’isola conserva il suo fascino anche in autunno, con gli aceri dai colori fiammeggianti o in primavera con i ciliegi in fiore. L’isola di Miyajima è stata inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

La porta di Ootorii è il simbolo di Miyajima. Il torii è costruito in legno di canfora verniciato di color rosso vermiglio. I pilastri principali sono alti circa 17 metri e hanno una circonferenza di 10 metri. Nonostante sembri saldamente piantato nel terreno, si erge solo grazie al proprio peso sulla sabbia. Il torii si trova in mare, a 200 metri dal santuario e, con la bassa marea, è possibile accedervi a piedi.

Il complesso del  Santuario di Itsukushima è composto dal santuario principale e da diversi santuari secondari ed altri edifici collegati l’uno all’altro da vasti pontoni e corridoi. Ogni lato del complesso si estende sul mare e, con l’alta marea, l’edificio sembra galleggiare sull’acqua. Il santuario principale, l’heiden (padiglione delle offerte), l’haiden (padiglione delle cerimonie), l’haraiden (padiglione della purificazione) e i corridoi sono patrimoni nazionali.

Il tempio buddista storico di Daishoin dell’isola di Miyajima, è situato ai piedi del Monte Misen, la montagna sacra. Merita di essere visitato anche per la splendida vista su Miyajima.

Infine interessante è il Senjokaku, edificio dedicato alla lettura dei sutra, fu costruito nel 1587 per ordine di Toyotomi Hideyoshi, ma i lavori vennero interrotti alla morte di quest’ultimo nel 1598, lasciando la facciata incompiuta. È l’edificio più grande dell’isola, con una superficie di 857 tatami (letteralmente Senjokaku significa “padiglione dei mille tatami”).

 

Una cosa assolutamente da mangiare sono le celebri ostriche locali – meglio se appena tolte dalla brace, da Kaki-ya servono forse le migliori; oppure prova Ninjo Ganko Yatai per una saporita okonomiyaki, piatto forte della regione: pastella, verdure e tagliolini fritti alla perfezione e decorati con salsa nello stile di Jackson Pollock.