Pamukkale e l’inganno del web

Pubblicato il in Consigli di viaggio.

È una delle maggiori attrazioni della Turchia ed assieme a IstanbulEfeso e la Cappadociarappresenta il classico tour di scoperta del paese.

Le foto delle sue piscine bianche con bagnanti rilassati affollano il web presentandoci un posto da sogno ed un po’ lontano alla realtà dei fatti. Intendiamoci, il luogo è spettacolare e merita sicuramente una visita, ma per apprezzarlo al meglio forse è il caso di dare qualche indicazione:

Innanzitutto Photoshop, il magico strumento che ha permesso a migliaia di pessimi fotografi di creare foto incredibili. Pamukkale è uno dei casi in cui, giocando con effetti, bilanciamento bianchi, luminosità e contrasto, si riesce a trasformare un posto già bello di suo in qualcosa di non reale.

esageriamo!

Onestamente lo trovo triste, non servono certo questi trucchi di marketing per richiamare turisti, il posto si vende da sé. Manco fosse Milano Marittima…

Quindi vi ricordiamo che si tratta di calcare e travertino, non avorio. Anche se la differenza, ad essere sinceri, si nota poco.

non è poi così male…

Piccola nota storico-geologica prima di passare alla seconda mistificazione della realtà.

Come si sono formate queste “cascate”. Semplificando, sono generate da movimenti tettonici che hanno permesso la nascita di numerose fonti termali. “L’acqua che ne sgorga è sovrasatura di ioni calcio e di anidride carbonica, che forma con l’acqua acido carbonico. Emergendo, l’acqua perde gran parte dell’anidride carbonica, spostando l’equilibrio chimico da bicarbonato a carbonato di calcio che, anche a causa dell’abbassamento della temperatura, precipita dando luogo alle caratteristiche formazioni, costituite da spessi strati bianchi di calcare e travertino lungo il pendio della montagna, rendendo l’area simile ad una fortezza di cotone o di cascate di ghiaccio” (fonte Wikipedia).

Seconda mistificazione, i bagnanti. Nelle foto che troviamo in internet allegre famigliole e coppiette bivaccano con i piedi ammollo oppure si immergono completamente nelle acque calcaree.

vedi riga sotto…

Scordatevelo

Volete le acque termali? Andate alla piscina di Hierapolis in cima (circa 15 € a persona, ma vale la pena, soprattutto se nei giorni precedenti eravate a scarpinare per la Cappadocia), oppure immergetevi nelle vasche artificiali lungo la salita. Volete immergervi nelle vasche originali? Immediatamente un guardiano fischiando vi richiamerà all’ordine, è proibito! Ovviamente basta aspettare che il guardiano si giri per provare l’esperienza, sta al senso civico e di rispetto di ciascuno di voi rispettare le regole.

Ma come si è arrivati a questo?

Le foto che si vedono nel web sono reali, ma risalgono principalmente agli anni ’80. In quegli anni l’accesso alle piscine era libero. Inoltre furono costruiti degli hotel sopra al sito, distruggendo parte delle rovine di Hierapolis. L’acqua calda fu incanalata allo scopo di riempire le piscine artificiali degli alberghi. Gli scarichi di queste ultime per anni riversarono le acque reflue direttamente sul sito contribuendo in maniera determinante all’inscurimento delle vasche calcaree. Fu anche costruita una strada asfaltata in mezzo al sito per permettere ai visitatori di raggiungere la parte alta della formazione in bici, moto o a piedi.

L’Unesco, che nel 1988 aveva dichiarato il sito patrimonio dell’umanità, intervenne per fermare lo scempio. Gli hotel furono abbattuti e la strada coperta da piscine artificiali che sono tuttora accessibili, a differenza del resto, dai turisti a piedi nudi. Una piccola trincea è stata scavata lungo il bordo, al fine di recuperare l’acqua ed evitarne la dispersione.

Per ripulire le vasche viene tuttora applicata una particolare procedura: in alternanza alcune vasche vengono svuotate, bloccando l’afflusso di acqua, permettendogli di asciugarsi e, conseguentemente, sbiancarsi al sole.

Lentamente il sito sta recuperando il suo splendore naturale.

Piccolo suggerimento. Se visitate il sito, soprattutto in alta stagione, verrete sommersi da una folla oceanica di turisti, sia al mattino che al pomeriggio. Vi consiglio di recarvi a Pamukkale il pomeriggio, visitare Hierapolis, fare il bagno, osservare le vasche col sole alto e aspettare il tramonto. I turisti mordi e fuggi al primo calar del sole se ne scappano in albergo per la cena, per paura di fare la strada al buio. Voi (che furbamente vi sarete portati dietro una pila) sedetevi comodamente e godetevi l’incredibile spettacolo del tramonto riflesso sulle vasche. Esperienza personale, siamo rimasti solo io e la mia ragazza, assieme a massimo una ventina di altre coppie, un’esperienza indimenticabile.